Banche del Tempo: il gruppo Gesin Proges fa chiarezza
Fonte: www.parmadaily.it
Le “Banche del Tempo”, realtà di cui molti hanno sentito parlare ma ancora pochi conoscono la vera natura, realtà fatte di persone che decidono di collaborare tra loro scambiandosi, appunto, “il tempo”.
Nell’ambito delle iniziate legate al “Family Audit”, il Gruppo Gesin Proges ha deciso di fare chiarezza sull’argomento durante un incontro tenuto proprio da chi ha deciso di vivere ed operare ogni giorno all’interno di una di queste associazioni: Antonio Bettati e Remo Divido, rispettivamente responsabile della segreteria e del Consiglio di Gestione della Banca del Tempo di cui fanno parte, si sono soffermati sulle diverse peculiarità che costituiscono la base da cui tutto prende forma.
La Banca del Tempo, la cui esistenza è esplicitamente espressa dalla legge n°53 del 2000, è una libera associazione di soggetti, siano esse persone fisiche, società, associazioni o cooperative, che reciprocamente mettono a disposizione le proprie capacità e conoscenze senza percepire alcun tipo di compenso monetario. Più in dettaglio, le ore di lavoro vengono “calcolate”, “accreditate” o “addebitate” nella Banca e può succedere che non sia la stessa persona a “rimborsarle”, ma un’altra. Questo avviene perché si agisce attraverso una reciprocità indiretta, ovvero dove chi riceve il servizio non è in debito con chi lo ha fornito ma con la Banca stessa che regola il flusso.
Tutti gli scambi sono gratuiti ma è previsto un rimborso spese, ad esempio per l’utilizzo dei mezzi di trasporto o l’acquisto di eventuali materiali.
Tante sono le attività di scambio, dalla manutenzione casalinga, accompagnamenti e ospitalità, fino a lezioni private, baby sitting, corsi etc. Anche il tempo dedicato all’organizzazione, all’accoglienza, e alle riunioni viene in genere valutato e quindi accreditato o addebitato nel conto personale del socio.
Si tratta di una sorta di “mutual benefit” dove ad essere valorizzato è ciò che i soci mettono a disposizione, le loro capacità e disponibilità. Il compito della Banca non è solo quello di tenere le fila di questi scambi, ma soprattutto di supportare e creare situazioni che siano in grado di sviluppare i rapporti e le diverse risorse.
In sintesi, le caratteristiche proprie della Banca del Tempo sono:
- Auto-organizzazione;
- Capacità di creare valore a fronte di un dispendio minimo di risorse monetarie;
- Non soggetta ad oneri fiscali;
- Fondata sulla fiducia reciproca tra soci;
- Capacità di valorizzare le risorse personali a prescindere dal ruolo o dalla posizione dei soci;
- Auto-produzione di servizi;
- Sviluppo di un sistema di relazioni;
- Potenziale capacità di migliorare la qualità della vita.
Oltre a questi aspetti, è bene sottolineare che non si tratta di servizi continuativi, bensì occasionali nel tempo e nello spazio, sulla base della disponibilità di ogni persona e della prossimità rispetto al luogo da raggiungere.
Proprio su questo punto, risulta fondamentale la collaborazione tra Banche del Tempo che operano in zone differenti, così da creare una rete più ampia e permettere una sempre maggiore attività di scambio.