Le Banche del Tempo attraverso la relazione, lo scambio paritario sono tessitrici di legami sociali e rappresentano un modello culturale, come sistemi in cui la fiducia e la cura sono effettivamente praticate tra i soggetti coinvolti rafforzando atteggiamenti positivi.
Il tempo, la reciprocità, il dono costituiscono i gangli delle reti di socialità e relazioni, di reti solidali, di reti di costruzione di capitale sociale. L’elemento culturale che li accomuna possiamo individuarlo nella sottolineatura che le reti costituiscono in se il passaggio dal bisogno individuale a quello collettivo.
Altro elemento è il passaggio dall’ ”io” al ”noi”. Persone che prima erano degli sconosciuti, degli “estranei” danno vita a una piccola comunità.
La nostra intuizione e proposta di costruire i coordinamenti a tutti i livelli, (Cittadini, provinciali e soprattutto regionali), rispondono a questa visione.
Essi rispondono a tre esigenze:
- progettare-diffondere l’esperienza delle Banche del Tempo;
- essere laboratori di progettazione, di proposte e di raccordo con l’Associazione Nazionale;
- alimentare sempre più il senso dell’appartenenza e di legame tra le esperienze.
Oggi, quindi, dobbiamo avere una grande attenzione e impegno a fare nascere in tutte le regioni, dove siamo presenti, i coordinamenti.
E’ un impegno faticoso e difficile se non si pratica e vive con spirito unitario sapendo che nel percorso ci sono ostacoli che, probabilmente, dobbiamo chiarirci molti aspetti, ma non dobbiamo assolutamente trascurare il dialogo tra noi, la comprensione delle ragioni dell’altro e soprattutto bisogna da subito aprire la discussione sugli obiettivi che ci poniamo, sugli strumenti, sui punti di criticità e sui punti di forza sui quali fare leva per moltiplicare le banche del tempo in tutte le realtà.
Le reti di relazione oggi possono poggiare sulla potenza delle reti informatiche.
La rivoluzione informatica mette a nostra disposizione uno strumento inedito rispetto ad altre crisi e ad altri momenti storici: la potenza di calcolo, la possibilità di comunicare e la velocità di costruire relazioni. In definitiva, reti come internet rendono oggi possibili modalità di relazioni e coinvolgimento di risorse sempre più estese di cittadini e cittadini, in termini impensabili in altri momenti storici. Si sono abbattute le barriere spazio-tempo.
Costruzione di reti europee
Il primo incontro con le banche europee avviene in Spagna già alla fine del 2007, poco dopo la nascita dell’Associazione Nazionale, che è invitata al loro convegno.
Un appuntamento che segnerà un percorso di amicizia e collaborazione.
In quell’occasione erano presenti l’Inghilterra, la Germania con i presidenti delle Banche del Tempo.
E ’stato il primo incontro in cui ciascun paese presentava la propria esperienza.
Noi raccontammo della nostra e del percorso per la nascita dell’Associazione Nazionale suscitando grande interesse.
In particolare Rudolph Schoreder chiese molte informazioni sulla struttura delle nostre banche ma, soprattutto, fu molto interessato alla modalità scambio paritario che non avveniva nel suo paese.
L’anno successivo firmammo un Protocollo d’intesa tra Italia e Spagna ed è dell’anno 2009 la presentazione del progetto Grundtvig con Spagna e Portogallo. L’anno successivo si riunivano i partner a Barcellona, l’incontro aveva l’obiettivo di valutare il funzionamento del progetto, consentire la conoscenza tra i partner, percepire le motivazioni, le aspettative e valutare la realizzazione degli obiettivi secondo gli orientamenti dei singoli paesi per confrontarci e lavorare al percorso formativo nei nostri paesi.
Alla fine del 2013 è stato invitato il Coordinamento di Milano e provincia a partecipare a un progetto Europeo della Camera di Commercio di Milano sul tema delle diverse economie e la necessità di coinvolgere i territori attraverso l’apertura di tre sportelli nel Kirghizistan (ex Urss): una Banca del Tempo, un gruppo di acquisto solidale, uno sportello rivolto alle donne.
Tutto questo per contribuire al cambiamento dell’economia in quei paesi. Nel 2014 abbiamo partecipato, come ANBDT, a Strasburgo invitati dalla commissione europea al tavolo di lavoro con Banche del Tempo francesi, inglesi, belghe e italiane per definire il ruolo delle Banche del Tempo come facilitatrici nella comprensione dei bisogni e la realizzazione dei diritti delle persone.
A Giugno dello stesso anno abbiamo partecipato, invitati dall’università di Lione, in collaborazione con un centro studi di politiche sociali di S.Paolo del Brasile a un gruppo di studio con studiosi e docenti di tutti i paesi europei sul tema delle monete “Diverse” e le Banche del Tempo, che scambiano ore di tempo, sono state intese come luoghi di studio e analisi di un modo diverso di intendere l’economia.
Tutto questo lavoro verso l’estero ha avuto almeno due obiettivi:
- Creare relazioni e conoscenza fra i paesi europei e non solo;
- Sviluppare metodi di lavoro e di studio condivisi al fine di svolgere una funzione di facilitatrici.
La modalità di lavoro è stata quella del gruppo, dello scambio costante e continuo fra i partecipanti sia durante i corsi e le attività, che in seguito, per la tessitura di conoscenze condivise.
Grazie all’aver partecipato al progetto Grundtvig, abbiamo messo a fuoco tecniche di formazione specifiche sulle Banche del Tempo.
L’obiettivo delle costruzioni delle reti europee era ed è non solo la conoscenza, la relazione, lo scambio e la partecipazione a progetti comuni ma anche la costruzione di una narrazione collettiva che ci faccia essere attori e attrici nell’elaborazione e nella realizzazione di politiche sociali innovative in Europa.