Nina Di Nuzzo premiata al Concorso letterario Thrinakìa
La premiazione di Nina Di Nuzzo Vicepresidente dell’Associazione nazionale e presidente della banca del tempo di Alì Terme
Importante riconoscimento per l’aliese Nina Di Nuzzo: il suo testo, “Dicià me’ nonna”, si è aggiudicato il primo premio al Concorso internazionale di scritture autobiografiche “Thrinakìa”. Nina Di Nuzzo, già nota per essere una delle storiche fondatrici dell’associazione nazionale Banche del Tempo, ha vinto nella sezione “Autobiografie”. La giuria della prima edizione del concorso era presieduta da Orazio Maria Valastro, presidente dell’organizzazione di volontariato “Le stelle in tasca” e ideatore dell’iniziativa. Nella sezione “Racconti autobiografici” ha vinto “L’Isola della malinconia” di Carmela Pregadio, mentre nella sezione “Diari di viaggio” il primo premio è stato assegnato a Philippe Loriot con “De Palerme à l’Etna en juin 2004”. Le modalità di pubblicazione delle opere meritorie e della costituzione dell’Archivio della memoria e dell’immaginario siciliano saranno rese note nel corso della cerimonia di premiazione, che si terrà nella prima metà di dicembre presso la biblioteca universitaria regionale “Giambattista Caruso” di Catania.
Nina Di Nuzzo ha raccontato come è nato “Dicìa me’ nonna”. “Era la sera del 23 marzo 1999 quando presentammo il mio libro “Aspri limoni e soavi gelsomini”. Quella sera, il prof. Trovato dell’Università di Catania, salutandomi, mi esortò a scrivere ancora, dicendomi che sviluppando alcuni argomenti contenuti nel libro avrei potuto scrivere ancora tanto. “Non posso” risposi, e lui: “Lo faccia”. Molte altre persone nel tempo mi hanno sempre ripetuto: “Aspettiamo il tuo prossimo libro!”. Io non mi monto la testa, so di non essere una scrittrice, non ho molta cultura e me ne duole, mi piace però raccontare i fatti veri della vita, specie quando hanno una caratteristica che fuoriesce dalla normalità e le “storie” superano la fantasia dei film, nella loro crudezza. A volte – prosegue la signora Di Nuzzo – sento dire: “Che bello che era una volta, si viveva meglio, c’era più sincerità, più onestà…”. Questi discorsi mi hanno fatto venire in mente tanti episodi di vita vissuti o raccontati dalla mia nonna. Così, di tanto in tanto, li ho messi nero su bianco…”.