I luoghi dove l’economia cresce, a Trento parte il Festival

Fonte: www.repubblica.it

Dal 2 al 5 giugno, nella decima edizione, ci si interroga sui motivi per cui le grandi metropoli del mondo, dall’Asia al Sud America hanno preso il sopravvento sulla vecchia Europa. Ma anche su quali ne sono i limiti. Per imparare a gestire i flussi migratori e sfruttare le nuove opportunità dell’economia condivisa.

TRENTO – C’è un fantasma che si aggira per l’Europa: la scarsa crescita dell’economia. Ma non è così in tutte le aree del mondo: per la prima volta dal dopoguerra, l’ultimo decennio ha portato a un sovvertimento delle gerarchie. Dall’Asia al Sud America, passando persino per alcune regioni dell’Africa, si assiste a una crescita a doppia cifra del Pil e di tutti gli indici macroeconomici. La decima edizione del Festival dell’Economia che si tiene a Trento dal 2 al 5 giugno si interroga su quale sono gli elementi che caratterizzano”I luoghi della crescita”, da cui il titolo della rassegna.

Luoghi che sono spesso grandi aree metropolitane. Sono agglomerati che favoriscono la circolazione delle idee e le reti di contatto tra gli individui. “Ma contano tantissimo anche i cosiddetti amenity values – secondo il parere di Tito Boeri, direttore scientifico del Festival – che sono i fattori non strettamente economici che rendono un sito più attrattivo di un altro e che richiamano intelligenze anche da fuori”. Realtà che vanno studiate anche per interpretare i rapidi cambiamenti cui vanno incontro. Perché, come spiega ancora Boeri, talvolta si mettono in moto “processi virtuosi o viziosi, non appena una realtà locale decolla oppure comincia ad avvertire i primi segnali di declino. Ed è difficile fermarlo, ammesso che si voglia farlo”.

Il Festival, tra incontri e dibattiti, si interroga sulle ragioni della crescita di questa aree ma anche sui suoi limiti. Per esempio, accade che quando una città comincia ad essere attrattiva crescono, in parallelo i prezzi delle abitazioni ma anche del costo della vita più in generale. E se gli stipendi non crescono di conseguenza, c’è la possibilità che accanto a ricchezze importanti e decisive per lo sviluppo di una metropoli si creino ampie sacche di povertà, speculazioni edilizie, degrado urbano e peggioramento delle reti sociali e della sicurezza.

Imparando da quanto accade – ed è accaduto – nel mondo in questi ultimi anni, l’Europa potrebbe non farsi trovare impreparata nella gestione dei nuovi flussi immigratori creati dalle guerre nella sponda sud del Mediterraneo. Cogliendo le occasioni che questa nuova popolazione può offrire (e non solo i problemi). Così come sono da cogliere nuovi aspetti dell’economia che si incrocia con internet, a cominciare dal fenomeno della sharing economy, che sta cambiando il nostro modo di consumare.

Come di consueto, il Festival di Trento è anche l’occasione per una riflessione politica che riguarda l’Italia. Quattro saranno gli esponenti del governo presenti, dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, al ministro delle riforme, Maria Elena Boschi, dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, al titolare del Welfare, Giuliano Poletti.