Economia solidale: al via la composizione del Forum, poi il Tavolo e l’Osservatorio

 

Dalla legge regionale per l’Economia solidale al Forum: ecco la modulistica per aderire. Domande aperte fino al 15 marzo 2017

In sintesi
La Regione Emilia-Romagna dà attuazione alla Legge Regionale 19/2014 “Norme per la promozione e il sostegno dell’Economia Solidale”, una legge frutto di una stesura collettiva e di un percorso partecipato.

31.01.2017

La Regione Emilia-Romagna ritiene che sostenere l’economia solidale può aiutare il sistema economico regionale ad affrontare la crisi economica, occupazionale e ambientale che stiamo attraversando.  L’economia solidale è infatti non più ai margini dell’economia reale ma ben radicata nei territori, in particolar modo nella regione Emilia-Romagna che ha alle sue spalle una lunga storia di cooperazione, associazionismo e solidarietà sociale.

Ancora una volta all’avanguardia: la Regione già dal 2009 legifera per il sostegno e lo sviluppo del commercio equo solidale e per il no profit; da anni ha reso attivo il Forum Terzo Settore e nel 2011 ha siglato il Patto regionale per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.

L’intento della legge sull’Economia solidale non è quello di assegnare un sostegno economico generico ad alcuni attori del sistema (come ad esempio i Gruppi di Acquisto Solidale) ma quello di promuovere realmente, come Regione, tutta la rete di economia solidale partendo dalle prassi avviate e in via di definizione sul nostro territorio.

Per dare attuazione alla legge regionale sono stati precisti tre istituti: il Forum regionale dell’economia solidale; il Tavolo regionale permanente per l’economia solidale;  l’Osservatorio  dell’economia solidale

In particolare il Forum regionale è aperto a tutti coloro che desiderano muoversi secondo i principi della legge (come le reti di economia solidale, i distretti di economia solidale o i gruppi di acquisto solidale o altre aggregazioni di cittadini e operatori economici) e avrà il compito di accogliere e formulare linee d’azione e proposte progettuali dal territorio. E’ strutturato in “gruppi di lavoro” dedicati a diversi ambiti tematici e settori di operatività individuati dalla legge stessa.

Il Tavolo permanente è, invece, composto da membri della Regione e da rappresentanti scelti dal Forum, mentre l’ Osservatorio, composto da tre membri, ha il compito di monitorare i progetti e valutarne l’impatto in termini di benessere, sostenibilità e solidarietà oltre che di efficacia.

Il Forum deve approvare le proposte progettuali e le linee di intervento per l’attuazione della legge. La regione costituisce e attiva il Tavolo permanente convocando le sue sedute per ogni tematica in cui sono state formulate proposte di obiettivi progettuali. Mentre l’Osservatorio monitorerà i vari progetti.

La domanda di economia solidale non è di nicchia, lo dimostra anche un’inchiesta del 2013 di Altroconsumo, che ha coinvolto più di tremila consumatori e che ha segnalato come il comportamento degli italiani si stia indirizzando sempre di più verso scelte di consumo socialmente responsabile. Infatti nell’ultimo anno, il 70% degli italiani ha fatto un acquisto etico. Nella percezione degli intervistati le grandi società hanno un comportamento sociale e ambientale peggiore rispetto ai produttori più piccoli. Quasi la totalità degli intervistati (93%) è convinta che debbano essere i governi, o comunque le istituzioni pubbliche, a impegnarsi affinché siano rispettati i diritti fondamentali dei lavoratori e dell’ambiente.

Sul piano occupazionale, dalle elaborazioni di Coldiretti su dati Istat risulta che il settore con la maggiore crescita è quello agricolo: +10,1% di lavoratori dipendenti nel secondo trimestre 2012. Attualmente le aziende agricole italiane condotte da imprenditori sotto i 35 anni sono 62mila. I neo-agricoltori partono dalla produzione agricola, curano la trasformazione del prodotto, la vendita e anche l’esportazione. Secondo un’indagine condotta sempre da Coldiretti con Swg il 36,5% degli agricoltori under 30 ha una scolarità alta (laurea o laureando), il 56% media (scuole superiori), mentre soltanto il 6,5% ha scolarità bassa (scuole medie).

Questa ondata di rivalutazione dei mestieri legati alla terra sta creando anche nuove professioni in settori quali il turismo, le energie rinnovabili e il marketing.

Secondo Coldiretti nei prossimi tre anni la green economy creerà 100mila nuovi posti di lavoro in tutta Italia.

Lo stesso trend di crescita riguarda anche il settore della finanza etica, mutualistica e solidale. Per il quinto anno consecutivo dallo scoppio della crisi, Banca Etica ha chiuso il bilancio 2012 con volumi positivi. Il capitale sociale ha raggiunto quota 42 milioni e 790 mila euro (+22% rispetto al 2011); la raccolta di risparmio si è portata oltre quota 730 milioni (+8% sul 2011) e soprattutto hanno continuato a crescere i finanziamenti erogati a favore di imprese sociali e famiglie: i crediti deliberati ammontano a 761 milioni di euro (+8,04%), quelli utilizzati a 546 milioni di euro (+13,58%).

Anche l’agricoltura biologica e biodinamica resiste all’impatto della crisi. L’ultimo rapporto BioBank del 2013 evidenzia che i gruppi d’acquisto solidale sono cresciuti, tra il 2008 e il 2012, dell’86%. La forma di vendita diretta si è diffusa e nelle aziende agricole si innestano ormai molteplici attività sinergiche: la vendita dei prodotti, la loro trasformazione, l’attività didattica con le scuole, l’accoglienza turistica con ristorazione e pernottamento. I mercati dei produttori hanno registrato un +13%. L’Emilia-Romagna, per numero assoluto di operatori, è in testa alla classifica delle Regioni, in particolar modo nel settore nella filiera corta, e si conferma l’unica regione classificata tra le prime cinque in tutte le otto tipologie di operatori prese in esame dal Rapporto. Un’ulteriore prova del ruolo trainante che questa regione ha avuto, e continua ad avere, nello sviluppo del settore.

I limiti dell’attuale modello di sviluppo basato sulla massimizzazione degli utili e sul profitto, sulla frenesia della produzione e del consumo, su una finanza distorta, sono ormai fin troppo evidenti. L’eteronomia dei mercati finanziari e l’inseguimento di una crescita che non rispetta l’ambiente, le risorse, il lavoro, le persone, che non ha il senso del limite, hanno contribuito a far aumentare drammaticamente le disuguaglianze, le fragilità, le insicurezze, la povertà, invece di sconfiggerle.

Si discute ormai da qualche anno, a livello mondiale, dei difetti dei paradigmi cui si ricorre per valutare le performance economiche dei vari Paesi e, successivamente, per tracciare i piani di politica economica. Il calcolo del Prodotto Interno Lordo, incentrato sulla produzione di ricchezza, ignora i costi sociali e ambientali dello sviluppo economico, e ci consegna un quadro parziale della reale qualità della vita.

“Come ha affermato il sociologo ed economista Jean-Louis Laville in un convegno sull’economia in tempi di crisi organizzato dalla Regione Emilia-Romagna, “dobbiamo passare dall’obiettivo della crescita all’obiettivo collettivo del ben-essere- affermano dal CRESER, il Coordinamento Regionale per l’Economia solidale  che si è attivato per elaborare il progetto di legge -Non si tratta solo di ridistribuire la ricchezza, ma di ridefinire un sistema di valori, di coniugare lo sviluppo al rispetto dell’ambiente, di organizzare tutto il sistema economico in virtù dei bisogni reali della società e delle risorse disponibili.

Si deve aprire – continuano dal Creser – la strada ad un nuovo modello di sviluppo, sostenibile sia sul piano sociale che ambientale, equo, con al centro non l’individuo come mero consumatore o produttore, ma il soggetto in relazione alla collettività, il senso di comunità, la solidarietà.

Non si tratta di un modello teorico, tutto da verificare- concludono- ma di numerose pratiche già attive, che presentano una serie di caratteristiche comuni: l’ utilizzo sostenibile dei beni comuni (terra, aria, acqua, paesaggio, energia, conoscenza); la valorizzazione e la tutela delle risorse del Pianeta; la collaborazione e l’inclusione di tutti nel processo produttivo e l’integrazione in quello di consumo; il fatto di fondare l’economia sulla dimensione relazionale; il legame con il territorio; l’articolazione in reti; l’obiettivo di rendere l’economia più democratica; la difesa dei diritti e la tutela del valore del lavoro; il ridimensionamento del ruolo del mercato, ricondotto a una sfera sociale”.

L’economia solidale opera e si sviluppa, tra gli altri, nel settore dell’agricoltura di prossimità, nel commercio, nella diffusione di energie rinnovabili e sostenibili, nel riuso e riciclo, nella mobilità sostenibile, nel turismo responsabile, nella finanza etica, nel software libero, nell’edilizia basata sulla rigenerazione.

La legge regionale

La Legge Regionale n. 19 del 23 luglio 2016 “Norme per la promozione e il sostegno dell’Economia Solidale” promuove, in armonia con i principi e le finalità dello Statuto regionale, lo sviluppo civilesociale ed economico della collettività.

La Regione Emilia-Romagna riconosce e sostiene l’Economia Solidale, quale modello sociale economico e culturale improntato a principi di eticità e giustizia, di equità e coesione sociale, di solidarietà e centralità della persona, di tutela del patrimonio naturale e legame con il territorio e quale strumento fondamentale per affrontare le situazioni di crisi economica, occupazionale e ambientale.

La Regione Emilia-Romagna riconosce nell’Economia Solidale un modello che:

  • promuove i beni comuni, assicurandone l’utilizzo collettivo e sostenibile a beneficio delle comunità e delle generazioni future;
  • difende i diritti fondamentali di ogni essere umano, in particolare quello di soddisfare i propri bisogni essenziali;
  • si fonda sul rispetto, la tutela e la valorizzazione delle risorse del pianeta;
  • è finalizzato al perseguimento del “benvivere” di tutti, basandosi sulla giustizia e sul rispetto delle persone;
  • si fonda sulle relazioni e su modelli collaborativi, sviluppandosi nelle reti;
  • promuove una trasformazione sociale finalizzata a una democratizzazione dell’economia;
  • regola e limita il ruolo dei meccanismi di mercato, ove questi compromettano o mettano a rischio la sostenibilità sociale ed ecologica del sistema economico;
  • promuove e tutela il lavoro, le conoscenze, le competenze e le abilità che da esso derivano.

Le domande di accesso al Forum potranno pervenire dal 23 Gennaio al 15 Marzo 2017 ai seguenti indirizzi:

PEC Comtur@postacert.regione.emilia-romagna.it o loretta.legnani@regione.emilia-romagna.it

Moduli

Per approfondire

 

A chi rivolgersi

Servizio Turismo e commercio

Loretta Legnani
tel. 051.5273358
loretta.legnani@regione.emilia-romagna.it
email certificata del Servizio comtur@postacert.regione.emilia-romagna.it