L’ordine del giorno sulle BdT approvato il 25 maggio 2016 in aula alla Camera
La Camera,
premesso che:
l’obbiettivo del provvedimento, d’iniziativa governativa, è da un lato, quello di introdurre misure per la costruzione di un rinnovato sistema che favorisca la partecipazione attiva e responsabile delle persone, singolarmente o in forma associata, per valorizzare il potenziale di crescita e occupazione insito nell’economia sociale e nelle attività svolte dal settore, anche attraverso il riordino e l’armonizzazione di incentivi e strumenti di sostegno, dall’altro quello di uniformare e coordinare la disciplina della materia caratterizzata da un quadro normativo non omogeneo e non più adeguato alle mutate esigenze della società civile;
il testo reca deleghe legislative al Governo (da esercitare nei 12 mesi successivi alla data della sua entrata in vigore e, ove necessario in relazione alle singole materie, previa intesa in sede di Conferenza unificata) finalizzate ad attuare una organica e complessiva riforma del «Terzo settore»;
l’articolo 5 del provvedimento in esame disciplina ”l’attività di volontariato, di promozione sociale e di mutuo soccorso” ove viene prevista l’armonizzazione della normativa in oggetto nonché la collaborazione con il sistema scolastico e la valorizzazione dell’esperienza dei volontari in ambito formativo e lavorativo;
tra le forme di associazionismo rientrano sicuramente le cosiddette «le banche del tempo», comunità di persone che scambiano fra loro servizi utilizzando il tempo come moneta, secondo il principio che un’ora di un tipo di servizio è equivalente all’ora di qualsiasi altra tipologia di servizio scambiato;
la legge 8 marzo 2000, n.?53, con cui si è voluto cambiare il concetto dell’attività di cura non più vista, come dalla normativa precedente, secondo il principio di tutela della madre lavoratrice e del nascituro, prevede all’articolo 27 le banche dei tempi, quali strumenti per favorire lo scambio di servizi di vicinato, per facilitare l’utilizzo dei servizi della città e il rapporto con le pubbliche amministrazioni, per favorire l’estensione della solidarietà nelle comunità locali e per incentivare le iniziative di singoli e di gruppi di cittadini, di associazioni, di organizzazioni e di enti che intendano scambiare parte del proprio tempo per impieghi di reciproca solidarietà e interesse;
le Banche del Tempo sono portatrici di un modello di economia alternativa basato sull’autorganizzazione dal momento che utilizzano saperi e competenze secondo il principio dello scambio paritario utilizzando cioè il tempo come moneta secondo il principio che un’ora di un tipo di servizio è equivalente a un’ora di qualsiasi altra tipologia di servizio scambiato;
le regole di questo sistema sviluppano l’abitudine alle pratiche di reciprocità solidale e di mutuo aiuto diventando luoghi di scambio di generosità e di aiuto per le difficoltà sociali ed economiche nonché soluzioni a qualche problema quotidiano pratico, come miglioramento della propria vita e come antidoto contro la solitudine ed incentivo alla socialità;
in tempi di instabilità lavorativa ed economica, quali quelli attuali, il ruolo delle banche del tempo e il loro coinvolgimento nella programmazione territoriale possono aprire inediti spazi di promozione delle risorse individuali portate a valore in una dimensione di scambio reciproco;
la costante e progressiva diffusione delle Banche del Tempo in ogni territorio del Paese ha fatto emergere l’esigenza di una Rete, oggi rappresentata dall’Associazione Nazionale delle Banche del Tempo, nata ad Alì Terme (Messina) nel 2007 grazie all’attività di otto donne rappresentanti di banche del tempo e dei coordinamenti dell’Emilia-Romagna, del Lazio, della Liguria, della Lombardia, del Piemonte, della Sicilia e del Veneto;
per sviluppare maggiormente le Banche del Tempo c’è bisogno di una legislazione regionale più mirata che contenga norme specifiche sulla base di linee guida nazionali che leghino le banche del tempo con le istituzioni locali,
impegna il Governo
in sede di esercizio e nel rispetto della delega legislativa così come disciplinato dalla presente proposta di legge a valutare l’opportunità di predisporre uno specifico articolo atto a prevedere linee guida nazionali che non solo incrementino il legame delle Banche del Tempo alle istituzioni locali al fine di dare concreta e reale attuazione all’articolo 27 della legge n. 53 del 2000, ma che valorizzino, incentivino e tutelino l’utilità sociale e la particolarità di questa forma di scambio e che riconoscano questa forma associativa all’interno delle Associazioni di promozione sociale (APS) con la loro propria specificità.
9/2617-B/3. (Testo modificato nel corso della seduta) Roberta Agostini, Donata Lenzi, Rocco Palese.