BdT Bolzano – Settimana Nazionale delle BdT 2016
La Banca del Tempo: una risorsa per la comunità
12 Ottobre 2016 – Centro Trevi Bolzano
Relazione – Ada Giuliana Biasio
Il tempo è denaro, recita un antico adagio. Si dice anche che c’è tempo per tutto…che il tempo ha il compito di curare i nostri mali, che è oro, che è vita, che a volte pensiamo di averne molto, di averne poco, che scorre troppo veloce o troppo lento, si può continuare all’infinito sebbene si abbia la coscienza che il tempo non evapora, ma ci dà invece l’opportunità di viverlo intensamente, nel bene e nel male e che tutto fa esperienza e che giammai è tempo perso.
Ma in un momento di crisi economica, le relazioni si fanno sfilacciate, si corre da soli alla ricerca di lavoro e di profitti che stentano a concretizzarsi, ci si isola sempre di più nel proprio orticello.
Secondo l’Economista Zamagni, per uscire dalla crisi occorre andare oltre l’economia; in un certo senso bisogna rendere “l’economia più umana attraverso l’attenzione alle persone, modificando i meccanismi interni del mercato.
Un contributo significativo, come buona pratica da diffondere, viene dall’esperienza delle banche del tempo.
Il sociologo francese Mauss asserisce che le relazioni tra gli uomini nascono dallo scambio. Scambio che viene avviato con un dono di una delle parti all’altra, la quale si sentirà in obbligo di contraccambiare tale dono, innescando così una catena di scambi. Ma non sono solo gli oggetti a circolare, anche lo spirito del donatore viaggia insieme al dono, dando così vita a un legame tra gli individui che va ben al di là del puro scambio economico. Ecco allora che l’atto del donare non si limita ad un passaggio di beni, ma mette in gioco la totalità degli elementi culturali che caratterizzano una società.
Si dice che le banche del tempo costituiscono una risposta alle dinamiche, per certi versi “degenerate” della modernità, mediante il recupero di pratiche premoderne, tradizionali, addirittura antiche con una duplice finalità: scambiare il tempo con altre persone per migliorare la qualità della vita propria e altrui e recuperare comportamenti basati su logiche volontaristiche e non commerciali, incrementando così il capitale sociale di una comunità. Sono uno strumento importante contro la crisi economica e sociale e creano un capitale straordinario di saperi, cultura e rapporti tra le persone. Tutti valori che non si svalutano, non possono essere rubati e sono disponibili per tutti, gratuitamente. Lo scambio del tempo aiuta, inoltre, a creare fiducia e coesione sociale. Si tratta di un’esperienza che cambia la cultura.
Le banche del tempo nascono in Italia alla metà degli anni 90 e attualmente se ne contano circa 400 in tutto il paese. La Banca del Tempo di Bolzano nasce nel giugno del 2001 nel Quartiere di Gries-San Quirino; è stato aperto anche uno sportello nel Quartiere di Oltrisarco. La BdT di Bolzano è iscritta all’Associazione Nazionale delle BdT. Da un punto di vista giuridico le banche del tempo sono da considerarsi associazioni di promozione sociale.
Le BdT assolvono più funzioni: sviluppano un sistema di relazioni sociali, aiutano a risolvere i piccoli problemi della vita quotidiana, valorizzano la persona e le sue capacità, sviluppando la propria autostima, la fantasia e la creatività (attività e talenti vengono scoperti e stimolati), favoriscono il ricrearsi di quei rapporti di buon vicinato che si sono ormai persi in quasi tutte le realtà cittadine, abbattendo paure e diffidenza nei confronti di coloro che vivono nel palazzo, nel quartiere o nel piccolo comune.
In sostanza, le banche del tempo rappresentano dei luoghi in cui è possibile scambiare il proprio tempo libero, mettendo a disposizione le proprie capacità e ricevendo da altri ciò di cui abbiamo bisogno. Rispetto alle banche tradizionali, qui non si deposita denaro, ma tempo da scambiare con altre persone, secondo la regola che ogni ora prestata vale sempre e soltanto un’ora qualunque sia il servizio offerto, per esempio un’ora impiegata per pulire le verdure vale come un’ora di lezione di musica. Il sistema si basa quindi sul principio di pari dignità delle attività scambiate e su quello della reciprocità, per cui ciascun soggetto si pone come portatore insieme di bisogni e di risorse.
Chiunque può diventare socio, in alcune banche si usa il termine “correntista” di una banca del tempo. Non occorre avere né grandi disponibilità di tempo, né particolari competenze, non è necessario offrire servizi professionalmente qualificati, purché si tratti di un’attività che si è in grado di svolgere e con piacere. Si può anche semplicemente offrire e/o cercare compagnia per fare qualcosa, come andare al cinema, ecc., insieme ad altri che abbiano gli stessi interessi.
Chi ha poco tempo si accorgerà che a volte è possibile moltiplicarlo, per esempio mettendo a disposizione anche di altri attività che si effettuano per se stessi e i propri familiari (per esempio fare la spesa, accompagnare i bambini a scuola) ricevendo in cambio un aiuto per “guadagnare tempo” in altri ambiti.
Tutti possono aderire a una banca del tempo, purché maggiorenni, anche altre associazioni che operano nel territorio.
Nella nostra banca si paga una quota di iscrizione che serve a coprire la quota di assicurazione e piccole spese necessarie per il funzionamento della banca.
Chi si iscrive indica cosa vuole offrire e cosa intende avere. Ci sono molte opzioni al riguardo, dalle lezioni di lingue, traduzioni, informatica, cucito, cucina, piccoli lavori di bricolage, baby-sitting, dog e cat-sitting, giardinaggio, compagnia, organizzazione gite e conferenze, ecc… All’atto dell’iscrizione si riceve un libretto assegni-tempo, l’elenco dei soci iscritti e quello che offrono o chiedono.
Una volta effettuata la prestazione, il beneficiario paga colui che ha svolto il servizio firmando un assegno-tempo; colui che ha svolto la prestazione può quindi incassare l’assegno-tempo depositandolo alla banca del tempo, l’assegno verrà accreditato sul proprio conto corrente; periodicamente la banca del tempo invia a tutti i soci l’estratto conto dei propri movimenti in dare e in avere. Ci si incontra di solito una volta al mese, anche per conoscerci meglio, scambiare le proprie esperienze e proporre nuove iniziative.
Abbiamo avviato progetti anche con scuole cittadine (elaborazione logo della BdT con il Liceo Artistico Pascoli, concorso d’arte con tema “il tempo come valore”, con i Licei Artistici di Lingua Italiana e Lingua tedesca e Scuole Medie, disegno, ceramica e ricamo con i bambini di una scuola elementare).
Infine, vorrei fare due citazioni: “Si incomincia col farsi aiutare da qualcuno, si finisce con il fare delle cose insieme divertendosi”. Il benessere sociale e individuale non dipendono soltanto dai consumi di beni, una delle componenti essenziali è costituita dalla qualità delle relazioni interpersonali. Baudelaire sosteneva che c’è solo un modo per dimenticare il tempo: impiegarlo”.
Ecco perché, consapevole che “sempre strette tra la cura della famiglia, della casa, il lavoro e le nostre esigenze personali, la giornata di 24 ore non è sufficiente per tutto, ma anche se fosse di 36 ore, il tempo per noi e per il nostro piacere non ne resterebbe mai, sono convinta e con me tutte le socie e i soci, che bisogna dare un ulteriore impulso alla diffusione delle banche del tempo sul territorio.
Grazie per la vostra attenzione
Ada Giuliana Biasio
Presidente della Banca del Tempo Bolzano “Gries-San Quirino”