Banca del Tempo e orti sociali
Fonte: www.terranuova.it
“Coltivazione naturale, aiuto reciproco, condivisione di attrezzi e prodotti” questa la ricetta della Banca del tempo nella realizzazione degli orti sociali a Sant’Agata Li Battiati, in provincia di Catania, dove l’Associazione ha aperto da un anno uno sportello pubblico, in locali concessi dal Comune.
Il terreno, adiacente la palazzina sede di sportello, è stato suddiviso in dodici miniriquadri, di cui otto assegnati individualmente agli iscritti che ne hanno fatto richiesta, 4 utilizzati come orti comuni. Secondo la regola dell’Associazione che conteggia in ore (e non in denaro) qualsiasi attività, chi fruisce di un orto individualmente va a debito di quattro ore mensili. Chi coltiva quello comune ha un credito di ore corrispondente alle ore di lavoro svolto. I prodotti della terra possono essere acquistati da ciascun iscritto in cambio di ore.
«I nostri “ortolani improvvisati” – spiega l’associazione – diversi per età, sesso, professione, nazionalità, da un anno si ritrovano nell’orto a qualsiasi ora del giorno, accomunati da un‘identica passione. Nei primi mesi, utilizzando insieme zappe, vanghe, rastrelli, hanno ripulito il terreno da erbacce e rifiuti di ogni genere, hanno spietrato, dissodato, misurato, segnato spazi con canne e spago. Dopo un trimestre di duro lavoro preparatorio, hanno strutturato l’orto, tracciando solchi, interrando semi, piantando virgulti e germogli, creando tralicci di sostegno, innaffiando le giovani piante».
«Fin dall’inizio coltivano tutto senza diserbanti o pesticidi, trovano rimedi naturali ai parassiti o malattie delle piantine, studiano e provano l’efficacia di antichi rimedi come il macerato di ortica, si danno consigli reciproci. Spesso condividono semi, piantine, concime organico; scambiano pomodori, lattughe, melanzane, tutto ciò che in ogni stagione la terra produce senza sforzo. Fanno insieme. I risultati stupiscono chi li sperimenta per la prima volta: oltre la bellezza del veder crescere una piantina, formarsi un frutto, prendere colore, divenire maturo, si percepisce una nuova atmosfera intorno all’orto. Chi lavora la terra scopre una sorprendente vigoria del corpo che diventa ogni giorno più agile e sciolto; l’animo libero, alleggerito dalle ansie quotidiane. Nascono amicizie intessute di semplici gesti quotidiani, azioni condivise. In questa attenzione alla bellezza della terra, si coinvolgono pian piano anche i “non ortolani”, i soci che ad ogni riunione, invariabilmente fanno visita all’orto, seguono con interesse la crescita dei frutti, accolgono con entusiasmo reciproco l’offerta di un ortaggio raccolto al momento. E’ così che tutti scoprono il piacere impareggiabile di portare a tavola un tripudio di profumi, colori, sapori. “ Il contatto con la terra è un contatto d’amore che ci fa sentire in armonia con noi stessi, con la natura, con gli altri”».