Relazione della presidente del ANBDT Grazia Pratella al convegno del 20ennale del Coordinamento delle BdT di Roma

La banca del tempo nell’attuale fase di cambiamento

Settimana nazionale delle banche del tempo
Ventennale delle banche del tempo di Roma

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La banca del tempo come orologio della città connettiva

Il tema che da sempre permea la banca del tempo è quello della narrazione, della memoria, dell’incontro fra generazioni e culture diverse, dell’empowerment, attraverso la tessitura di relazioni che permetta ai cittadini di vivere una migliore qualità di vita, recuperando dal nostro passato modalità di comportamenti collettivi ormai in disuso in una civiltà individualista, coniugandoli con le nuove tecnologie che sono ormai patrimonio di molti.

Le Banche del tempo, nate verso la fine degli anni ’90 sull’onda di esperienze innovative in Emilia Romagna e a Roma, volevano valorizzare la cittadinanza attiva e la partecipazione sociale ad opera soprattutto delle donne che sentivano l’esigenza, in un mondo convulso, di trovare spazi di tempo per sé oltre che per la famiglia e il lavoro, collaborando con altre donne e uomini facendo diventare il bisogno individuale un bisogno collettivo, partecipato, democratico, di parità e pari dignità.

La regola aurea delle banche del tempo, la mia ora vale quanto la tua ora, ha fatto fatica ad affermarsi in un mondo in cui a valere sono il privilegio e una meritocrazia che non tiene conto delle diversità alla partenza.

Non siamo tutti uguali ma il tempo è uguale per tutti e “compartendo” (per usare un bel termine spagnolo) il tempo, acquisiamo una uguale dignità.

convegno-20ennale-roma-045Le banche del tempo partono dal basso e si pongono l’obiettivo di mettere insieme le forze positive della società, agendo sul disagio sociale, sul bisogno variegato e non unilaterale, recuperando i valori della grande famiglia “buona” dove ognuno dava e riceveva qualcosa in cambio, superando la non conoscenza che può generare diffidenza, attraverso meccanismi pratici messi in atto dall’Associazione Nazionale Banche del tempo secondo metodologie sempre diverse che si affinano attraverso la conoscenza dell’altro, l’accettazione, l’accoglienza, andando incontro anche alle nuove problematicità che possono diventare risorse, come il fenomeno dell’immigrazione e dell’invecchiamento.

Dopo il 2007, anno della nascita dell’Associazione Nazionale, le banche del tempo hanno visto una vera e propria esplosione.
Usando l’esperienza dei 10 anni precedenti e l’impulso dato dalla legge 53 del 2000 si sono infatti attivati progetti di formazione permanente europei e internazionali per aiutare le banche del tempo a fare rete; le nostre associazioni sono passate dall’essere occasioni di sperimentazione a progetto sociale.

Il fenomeno in fase molto avanzata dello sviluppo tecnologico degli ultimi decenni permette maggiori collegamenti e scambi di informazioni fra giovani, anziani, europei o cittadini del mondo per confrontarsi su temi vecchi e nuovi, contaminarsi, utilizzare forme di conoscenza un tempo impossibili; parliamo cioè della città connettiva dove le distanze fisiche e sociali vengono diminuite, le possibilità di informarsi, conoscere e partecipare sono molte più ampie.

Città connettiva cui l’associazione nazionale si è da subito “connessa”, come orologio che scandisce le ore valorizzando il tempo che passa, utilizzando l’accelerazione virtuale per tessere relazioni più ampie e significative sotto l’aspetto umano sia con le persone singole che con le associazioni iscritte.

convegno-20ennale-roma-019Non dimentichiamo inoltre il fattore età la cui media si sta dilatando e molti che un tempo erano considerati anziani e quindi esclusi dal mondo produttivo sono oggi attivi in vari settori e partecipi del cambiamento attraverso il volontariato, lo scambio paritario delle banche del tempo, il mondo della cultura, dell’informazione e della formazione permanente.

Costoro possono rappresentare un ponte con un mondo giovanile pieno di risorse e capacità ma spesso scoraggiato di fronte alle difficoltà quotidiane, dalla cura della casa alla cura dei figli, alla ricerca spasmodica del lavoro, dall’accettazione di lavori mal pagati e più che precari, dalla morsa della burocrazia e così via.

Dal 2000 prima grazie alla legge 53 e dal 2000 poi grazie all’Associazione Nazionale, alcune amministrazioni pubbliche hanno appoggiato il percorso di riconoscimento e collaborazione con le banche del tempo ma il primo atto che ha riconosciuto ufficialmente l’ANBDT è stata la delibera della Regione Lazio per la formazione delle banche del tempo che ha permesso di costruire una rete efficace e tesaurizzare le diverse esperienze.

Il prossimo anno l’ANBDT compirà 10 anni ma già da quest’anno, grazie all’impegno delle onorevoli Donata Lenzi e Roberta Agostini, come abbiamo ascoltato dalla prima relazione, siamo entrati a pieno titolo nel 3° settore.

Per concludere si può dire che l’Associazione Nazionale vede le banche del tempo della sua rete come una grande forza propulsiva che nasce dall’idea di parità, dignità e uguaglianza per superare le barriere e le difficoltà, dalla consapevolezza che ogni persona è una risorsa ma anche dalla creatività al femminile che contraddistingue queste nostre associazioni.

Il prossimo passo deve essere una legislazione mirata.

Grazia Pratella

Presidente dell’Associazione Nazionale Banche del Tempo